I racconti "brevissimi di Energheia"

I brevissimi 2010 – La ditta di Benedetto Mortola_Camogli(GE)

anno 2010 (I sette peccati capitali – La lussuria)

 La Ditta
E ha preso nota delle correzioni? L’inizio va bene. I  ringraziamenti non ci stanno male. Ma poi ci vuole un bel crescendo, quindi usiamo termini come “onestà”, lavoro”, “salvaguardia”, “produttività”, “libertà”, ecco, sì, ci infili ogni tanto la parola “moralità”, che fa sempre effetto e poi i “valori della famiglia”. Siamo in Italia e questa formula funziona sempre. Ci trascino tutti fino in fondo al discorso con i valori di famiglia. Scriva, che poi ci do un’occhiata io. Fissi la riunione con i capireparto domani alle undici e venti nella sala C. Vada. E ora faccia entrare nel salone le aspiranti segretarie.

Una trentina, in fila, ordinate, fresche.
Anche a guardarle da qui, si sente che sono eccitanti. Belle bestie. Fatate. Grandi gnocche.
Ed è l’ora di andarle a vedere un po’ più da vicino.

Non si muovono.
Ma io so come si muovono dentro.
Cosce solide, bella presenza, pelle su tacchi alti.
Un peccato sceglierne solo una per la Ditta.
Ma è anche il bello di questo gioco.
Anche loro sono qui per giocare.
Lo sanno.
E io le farò giocare.
Le lascerò trastullarsi con il mio potere.
Ma devo scegliere ed è così difficile.
Perché non mi sono capitate prima?
Devono aver speso un bel po’ in abiti e trucchi vari.
Un investimento.
Sento i loro sguardi.
Cosa pensano?
“Prendi me, prendi me, prendi me!”
C’è la fila fuori. Nessuna dirà di no. Non di questi tempi. Hanno troppa voglia di soldi e di sicurezza.
Mi viene da ridere.
Per un posto da segretaria al Reparto Vendite della Ditta!
Ma sono anche la tua sicurezza. Se te la danno una volta, poi quando sono assunte, al momento buono, devi solo chiedergliela.
Guarda qui! Questa potrebbe fare la modella.
Che svendita, oggi!
Ai miei tempi, anche se ero più giovane, impossibile trovarne una così…
Ha visto che la sto guardando e…
ma… aspetta…
Questa dai capelli rossi e dagli occhi verdi… mi sembra di averli già visti questi occhi… questa è…
Superfantastica, è così giovane e ha tutto al punto giusto… e questi occhi che mi guardano senza… senza… pudore…
Ha già capito tutto, la rossa… Sa già che sono io il padrone qui e cosa voglio davvero.
Non mi stacca gli occhi di dosso.
E’ già la nuova segretaria addetta al Reparto Vendite della Ditta.
Lo sa.
E io so che mi chiamerai come piace a me, mentre salgo da te.
Non mi importa cosa penserai mentre lo facciamo.
Io so che penserò a te e a queste cosce, a questi piccoli seni deliziosi, alla tua pelle delicata, a questi tuoi capelli rossi che ti avvolgono il viso come una nuvola dorata.
Le altre se ne vanno.
Deluse?
Un’altra volta. Un’altra volta toccherà anche a voi.
La Ditta è sicura. La Ditta è solida. La Ditta è in espansione. La Ditta gode di un’ottima reputazione, anche all’estero.

Sono uscite tutte.
Siamo io e lei, la rossa. Da soli nel salone vuoto.
Non mi stacca gli occhi di dosso.
E questi occhi verdi io li ho già…
Me la sono già fatta da qualche parte? Ma no. Impossibile. Avrà sedici, forse diciasette anni… Guardala… Avrà già dato qualcosa al fidanzato?
Mi sento geloso.
“Ok. Sei assunta. Sei la persona giusta. Segretaria al Reparto Vendite della Ditta. In prova, naturalmente. Devo conoscerti meglio. A proposito, stasera ceniamo insieme. Poi, subito dopo, un colloquio di lavoro, nella mia stanza in albergo. Per l’assunzione. Va bene?”
Mi guarda come una scolaretta che sta per andare in vacanza. Il suo sorriso si allarga, fresco e deciso come quello dei giovani. Le sue labbra dolci si schiudono lente e suadenti, fino a scoprire denti bianchissimi e poi…
Perché quei suoi occhi verdi che io ho già visti da qualche parte, ora mi fissano in un modo così strano?
Ma perché ora mi guarda così? Perché si porta le mani sulla testa? Perché si toglie tutti i suoi capelli rossi come se fossero solo una parrucca?
Perché ora questi capelli castani corti?
Perché questo viso che conosco bene?
E perché quelle labbra prima così dolci, ora si aprono in una smorfia beffarda: “Va bene. A che ora ci vediamo, papà?”

Benedetto Mortola
Benedetto Mortola, Ho svolto diverse attività lavorative: operaio forestale,
trasportatore, cameriere, barista, giardiniere, guardiaparco,
impiegato.
Parallelamente, mi sono occupato di grafica, video, musica rock e
soprattutto scrittura creativa.